13 marzo 2011
SCIENZA
SONO INQUIETO!
Il titolo di questo post nasce da una riflessione che l'evento sismico verificatosi in giappone (seguito da onda anomala) ha acuito non poco, ma la riflessione ritorna, occasionalmente, da anni. Sono uno dei "fortunati" ad aver vissuto un evento sismico devastante in prima persona: Il terremoto verificatosi nel 1980, il 23 di novembre, tra Basilicata ed Irpinia. L'evento sismico fu valutato di magnitudo 7,2 (anche se, a dire il vero, l'entità della magnitudo oscilla tra i 6,9 ed i 7,4... misteri della scienza!!!). E fu una vera ecatombe tra danni ai fabbricati e vittime (2.914, per essere precisi). Oggi, tutto questo susseguirsi di immagini della furia della natura, fa ritornare a galla le mie riflessioni che, da un paio d'anni, come ho già sottolineato, ritornano. Il terremoto che mi ha visto spettatore (terrorizzato) poco più di 30 anni fa, fu provocato da una delle faglie più importanti dell'intero sud Italia (forse dell'intera penisola). Faglia che, in questi 30 anni, poco ha fatto sentire la sua presenza (a noi semplici cittadini, immagino, non ai sismologi o geologi che, sono certo, sono in continuo monitorare la situazione). Ciò vuol dire che, almeno per noi "comuni mortali", la faglia è in fase di accumulo di energia e ne sta scaricando poco o nulla, di questo accumulo. Ieri, mi pare di aver ascoltato un famoso sismologo (di cui non ricordo il nome) che rispondeva alle domande di un giornalista riguardo all'evento catastrofico giapponese. Una di queste domande è stata, più o meno, la seguente: "Cosa succederebbe, nel nostro paese, se si dovesse verificare un evento sismico come quello giapponese?". Lo scienziato ha risposto in maniera chiara: "Non ci voglio neppure pensare!!!". Ecco, se sommo le due cose, una faglia che se ne sta tranquilla ad immagazzinare energia, e un sismologo che dice ciò che ha detto... ho ragione a dire che sono inquieto?
8 marzo 2011
POLITICA
COSA FARO' DA GRANDE (I)
Lo so, non aggiorno questo mio spazio virtuale da fine ottobre... ci pensavo ogni sera, ogni sera che, pioggia o vento, cielo stellato o libeccio, mi aggiravo, per le vie del centro storico della Città con il mio fidato Toscano tra le labbra. E i pensieri sono tali e tanti che se volessi lasciarli tutti qui in un unico post, probabilmente non basterebbe una serata e all'imprudente viandante che dovesse capitare su questa pagina, si parerebbe dinanzi un post infinito tanto da indurlo ad andar via. E, visto che sono dotato di un minimo sindacale di narcisismo, la mia autostima andrebbe a farsi benedire, se dovesse capitare ciò! Allora mi ripropongo di scrivere ciò che mi passa per la mente quando le boccate di fumo si spandono per l'aria, ma spezzettando il discorso in più parti... magari qualcuno si fermerà a leggere!!! Da dove comincio? Beh, dal fatto che, da qualche anno, ho deciso di imbarcarmi sulla nave della "partecipazione politica"! Ma Politica (maiuscola) vera, quella che ti prende e ti fa anche ingrossare il fegato perché, inevitabilmente, sei costretto a guardare la politica (minuscola) nella quale non ti riconosci, la politica che eviti come un virus letale. La politica che ci accompagna sui mezzi di informazione di massa da una quindicina d'anni o poco più!!! Da qualche anno, dicevo, con una "manciata" di don Chisciotte (Cervantes mi perdonerà per l'irriverente citazione), sono impegnato in una battaglia che non so dove mi porterà! So, però, dove vorrei che mi portasse: ad una situazione locale e nazionale completamente differente da quella nella quale, purtroppo, da più di un quindicennio siamo impantanati. La voglia di fare qualcosa per la mia terra, per la mia regione è diventata sempre più un'esigenza vitale. Chi non dovesse conoscere la mia regione, la Basilicata, deve sapere che, dalla fine degli anni '90, in questa regione, si estrae Petrolio. E queste estrazioni petrolifere, almeno nelle "chiacchiere" degli amministratori e politici locali, avrebbero dovuto portare questa regione a condizioni di ricchezza (non amo questo termine perché viene usato impropriamente e per ingannare) le quali, a distanza di più di 13 anni, non si vedono. Nè si vedono quei posti di lavoro che l'oro nero avrebbe dovuto portare a questa terra! Si vede soltanto il bilancio negativo di 3.000 giovani che vanno via senza neppure l'intenzione del ritorno... perché, cosa ritornerebbero a fare? Qualche giorno fa, i maggiorenti della politica (da questo momento in poi, la parola sarà scritta con l'iniziale minuscola ogni volta che mi riferisco alla politica che tutti dobbiamo subire) hanno organizzato una tre giorni di conferenza su Petrolio ed Ambiente!!! Il presidente della mia regione, la Basilicata, Vito De Filippo, ha voluto questa conferenza, con relatori persone più o meno legate alle compagnie petrolifere. Ha avuto anche l'ardire di parlare di confronto con le organizzazioni ambientaliste... confronto che, nei fatti, non è avvenuto quasi mai. Perché il dibattito (così lo chiamavano in conferenza) era limitato ad una domanda secca che in pochi potevano fare!!! Ma la cosa che più mi ha lasciato l'amaro in bocca (ma anche una specie di sorriso sarcastico) è stata la conclusione del Governatore, che si è riempito la bocca di una frase che tutti conosciamo, ma che dalla sua bocca acquista un sapore amaro. Cosa ha detto, il governatore? Ha detto: "La nostra terra l'abbiamo avuta in prestito dai nostri figli, ed è a loro che dovremo restituirla". Detta così, direi, ha il sapore della beffa. Perché nella tre giorni di conferenza, nulla è stato detto sui problemi di impatto ambientale che l'oro nero inevitabilmente crea laddove si procede con le estrazioni selvagge! Nulla di ciò che le estrazioni e coltivazioni (nonché la prima raffinazione) petrolifere possono causare a livello di salute dei cittadini a contatto con i pozzi ed il centro oli. Vado a concludere questa prima tranche del mio delirio, sottolineando il fatto che il mio volermi calare nella partecipazione Politica, nasca dalla stessa frase del Governatore De Filippo: voglio fare qualunque cosa per restituire la terra in cui sono nato e cresciuto migliore di come mia figlia me l'ha prestata!!! Cosa farò da grande? Ci metterò tutto l'impegno possibile per mantenere questa promessa. Ho cominciato con problemi ambientali ed ho scoperto che i problemi ambientali non sono assolutamente "sciolti" da altre problematiche che solo la politica può risolvere. E io, alla fine, ho deciso che per risolvere queste problematiche, l'unica possibilità che c'era era l'impegno politico. Concludo questa prima elucubrazione dei miei pensieri dicendo: da grande voglio riuscire a dire: Ho contribuito al miglioramento della mia terra e del mondo!
Il tutto, ovviamente, con un gruppo (o movimento, fate voi) che si chiama Comunità Lucana - Movimento no oil.
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