18 dicembre 2008
SOCIETA'
IO NON COMPRERO' IL CORRIERE DELLA SERA!
Carlo Vulpio

è il giornalista del Corriere della Sera che ha seguito le vicende dei magistrati Luigi De Magistris e Clementina Forleo. Per tanti cittadini, Vulpio ha rappresentato una voce non asservita al sistema e ai poteri forti che vorrebbero imbavagliare l’informazione in questo Paese. In data 3 dicembre, in seguito ad un suo servizio sulle perquisizioni condotte a Catanzaro dalla Procura di Salerno, Vulpio è stato liquidato dal direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli. Noi, liberi cittadini, riteniamo che Vulpio abbia fatto il suo dovere, perciò esprimiamo la nostra solidarietà nei suoi confronti e ci attiviamo per affermare il principio della libertà di informazione. Rinunciamo ai giornali asserviti alle logiche di potere. A partire dal 18 dicembre 2008 non acquisteremo più il Corriere della Sera.
Per chi è su Facebook, l'evento è qui
11 dicembre 2008
SOCIETA'
IO STO CON GIOACCHINO GENCHI.
E' tornata alla ribalta, da qualche giorno, la vicenda delle inchieste sottratte al PM De Magistris. E si è sollevato un preoccupante polverone su tutta la vicenda. Chi ha voluto liberarsi del magistrato scomodo, oggi attacca anche il consulente tecnico cui il PM napoletano ha dato incarico di investigare nell'ambito delle inchieste da lui seguite: Gioacchino Genchi. Il tutto nasce dagli articoli di Giuseppe D'avanzo su "La Repubblica" e Giovanni Bianconi Sul "Corriere della Sera". Secondo i due giornalisti, il Dott. Genchi sarebbe il vero Deus ex machina delle inchieste della procura calabrese. A questo si aggiunga la dichiarazione di Marco Minniti (ministro ombra del Pd). A tutto questo tran tran il Dott. Genchi risponde sul suo blog (il post è stato riportato anche sul blog di Benny Calasanzio, nipote di Paolo Borsellino, e di Sonia Alfano, figlia di un altro degli eroi di questa strana Repubblica: Beppe Alfano) e con un'intervista al GR1 che vi riporto da youtube:
Per chi mi conosce, è inutile ribadire che, alla luce di ciò che ho potuto leggere e vedere, IO STO CON GIOACCHINO GENCHI.
Voglio segnalare, anche, che, con tutta probabilità, su Facebook stanno per prendere corpo iniziative a sostegno di Gioacchino Genchi. Che io sosterrò.
23 aprile 2008
diritti
LAW & ORDER.
Legge e Ordine. In un paese normale non ci sarebbe neppure bisogno di sottolineare cosa voglia significare questa accoppiata di termini. In una democrazia degna di tale nome, sarebbe la base del vivere civile! Qualcuno ha qualche dubbio in merito? Credo (spero) proprio di no. Legalità, rispetto delle leggi e delle regole! Mi pare ci sia poco di che disquisire. Allora, rifletto su una questione alquanto strana: Legalità! Giustizialismo! Pare che queste due parole, in un paese non normale come il nostro, siano diventate sinonimi. Perché? Sinceramente non lo so (bugia!)! Troppe volte si sente parlare di garantismo come se il nostro paese fosse una specie di dittatura sudamericana nella quale la presunzione di innocenza sia andata a farsi benedire. Ogni volta che qualcuno si azzarda a schierarsi dalla parte di un magistrato che sta conducendo delle indagini importanti su reati gravi, si levano voci di “garantismo” inneggianti alle manette facili, alla gogna mediatica (ma poi, i giornalisti che danno la notizia di una indagine, fanno bene o male?). Antonio Di Pietro raddoppia i consensi elettorali…. e tutti a sottolineare come i “forcaioli” abbiano trovato il loro idolo. Maurizio Bolognetti si schiera dalla parte dell’accertamento della verità sulle commistioni tra politica e potentati economici…. e qualcuno lo accusa di aver messo da parte il suo garantismo, di essere cambiato. Non sto dalla parte di quei giudici che ci mettono dieci anni per scrivere le motivazioni di una sentenza. Non sto dalla parte di quei giudici che passano il loro tempo ad occuparsi di ordinaria amministrazione… in un paese che offre migliaia di spunti per una indagine su situazioni equivoche neppure troppo celate. Non sto dalla parte di chi vorrebbe i giudici allineati, sottomessi al potere esecutivo. Vorrei una giustizia più celere, più giusta, più indipendente… utopia? Può darsi! Ma in un paese normale ciò sarebbe il minimo. Da noi, invece, quei magistrati che hanno voglia di fare il proprio dovere vengono osteggiati, dileggiati, accusati di tutte le bassezze possibili. E allora, molto meglio chi si fa gli affari propri. Molto meglio chi tiene un profilo basso, chi naviga a vista… lasciando perdere le indagini scottanti. Qualcuno, poi, si meraviglia del fatto che quei magistrati che provano ad applicare il principio di una “Legge uguale per tutti”, diventano degli eroi nell’immaginario collettivo. Tali magistrati vengono tacciati di eccesso di protagonismo, voglia di apparire e via discorrendo. Se vanno in televisione ad esporre le proprie ragioni (non menzionando mai particolari delle proprie indagini), si afferma che, in questo modo, si contravviene alla sacralità della funzione giudiziaria. Credo che nessuno di coloro che siano passati da questo blog abbia dubbi circa la mia simpatia per Clementina Forleo. Perché simpatizzo con la PM pugliese? Chi mi conosce personalmente, e chi abbia letto qualcosa di ciò che ho scritto in precedenza, ha capito che una mia caratteristica peculiare è quella di dietrologo patologico. Probabilmente, proprio per la mia caratteristica di paranoico sospettoso, ritengo che una persona che fa delle indagini su taluni personaggi, e che subito dopo aver posto in opera tali indagini, comincia a subire tutta una serie di intimidazioni e di episodi inquietanti e sospetti (un incidente stradale misterioso, dal quale lei e il marito escono miracolosamente illesi; un incidente stradale mortale dei genitori di lei, in Puglia…. coincidenze, solo coincidenze) mi spinge a pensare che sia sulla strada giusta, e che qualcuno abbia tutto l’interesse a che le indagini si fermino. Analogamente sono dalla parte di Luigi De Magistris. Perché? Ovviamente perché il magistrato napoletano stava provando a fare il suo lavoro e, quando si è spinto oltre i paletti che qualcuno dall’alto ha deciso che ci siano, ha cominciato a subire ogni sorta di accusa e di delegittimazione. Sono giustizialista e forcaiolo per questo? Se stare dalla parte di chi cerca la verità vuol dire essere forcaioli, ebbene sì: lo sono! Io la chiamo soltanto voglia di Verità (tutte le verità) e Giustizia. E’ chiedere troppo?
In sintonia con i precedenti post, lascio un nuovo regalo musicale a diletto dello spirito degli internanuti di passaggio. Stavolta rimaniamo in Italia (Garbo - Generazione)
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